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Giove

Giove, il più grande fra i pianeti, ha un diametro che è 12 volte quello della Terra ed una massa che da sola è pari a quella di tutti gli altri corpi del sistema solare eccetto il Sole. Per questo secondo molti scienziati è una stella mancata che non è riuscita a raggiungere le dimensioni necessarie all'innesco del processo di nucleosintesi stellare. La sua struttura è principalmente composta da idrogeno ed elio, con piccole percentuali di metano ed ammoniaca, che ricoprono un nucleo centrale roccioso e ghiacciato.

Giove

composizione di foto NASA-NSSDC

Esso è inoltre il quarto corpo celeste più luminoso dopo il Sole, la Luna e Venere, ed ogni sei mesi, a causa del suo moto di rivoluzione e di quello della Terra, è possibile vederlo nel cielo notturno dove si distingue da tutti gli altri corpi celesti per via della sua eccellente luminosità.

All'osservazione appare come un disco striato da fasce colorate parallele, leggermente appiattito a causa dell'alta velocità di rotazione (9h 50m), e con una grande macchia rossa nell'emisfero sud, pari a 2 volte il diametro terrestre, che viene osservata da oltre tre secoli. Presenta diverse velocità di rotazione a seconda della latitudine, che sono il principale indizio della esistenza di una superficie liquida che ricopre un nucleo solido.

Giove ed Io

foto JPL/NASA

Giove emette inoltre una piccola quantità di energia, frutto della sua stessa contrazione, ed ha un'atmosfera molto turbolenta, principalmente composta da idrogeno ed elio, un piccolo anello, scoperto durante la missione Pioneer 10, ed un nutrito numero di satelliti che ruotano attorno al pianeta come un mini sistema solare.

Quattro di essi, Io, Ganimede, Europa e Callisto, noti anche come satelliti medicei, furono scoperti da Galileo e risultano visibili da Terra anche con un modesto telescopio.

E' particolarmente interessante osservarne il transito e l'ombra che essi proiettano sul disco gioviano, oltre ai relativi fenomeni di occultazione ed eclissi che si creano quando essi scompaiono dietro a Giove. In passato, nel 1676, l'astronomo danese O. Romer misurando la diversa durata di tali eventi, quando il pianeta era all'opposizione e quando era in congiunzione, ne ricavò la prima misura della velocità della luce.

Satelliti galileani

composizione di foto NASA-NSSDC

Il satellite Io è anche l'unico corpo del sistema solare, oltre la Terra, che mostra una frequente attività vulcanica dovuta all'attrazione esercitata su di esso da Giove che ne riscalda la superficie per il conseguente effetto di marea. Ganimede e Callisto invece assomigliano alla Luna e Mercurio. Come essi hanno la superficie caratterizzata da numerosi crateri che è anche composta principalmente da acqua allo stato ghiacciato. Per finire Europa, quello che si stima sia di più recente formazione, dalle dimensioni e densità molto simili alla Luna e con una superficie completamente ghiacciata e ricca di fratture e canali.

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