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Missioni orbitali terrestri

Prime missioni spaziali

La storia dell'astronautica mondiale fonda le proprie origini nella missilistica tedesca, che dopo la seconda guerra mondiale divenne patrimonio degli USA e dell'URSS. Infatti, sulla base degli studi e delle ricerche intraprese a partire da tale esperienza, nel 1957, con il lancio dello Sputnik 1 da parte dell'Unione Sovietica, iniziò una gara fra le due superpotenze, che alimentata dalla guerra fredda avrebbe fortunatamente contribuito solo ad un incremento del progresso tecnologico, ponendo le fondamenta per la successiva conquista dello spazio. (foto HQ-NASA)

Progetto Mercury

Progetto Mercury Scopo del programma era la messa a punto tecnologica e l'addestramento degli astronauti in proiezione delle future missioni lunari. La navicella era equipaggiata con diversi strumenti per il controllo e l'assetto di volo, con uno scudo termico e con 3 razzi per l'uscita dall'orbita ed il rientro a Terra che avveniva nell'oceano, dove essa veniva recuperata insieme al pilota. Il peso in orbita era di 1500 kg, per un'altezza di 2,7 metri ed una larghezza di 1,9. (foto KSC-NASA)

Progetto Gemini

Progetto Gemini Esaurita la fase Mercury, la NASA passò al progetto Gemini con un veicolo spaziale biposto, del peso di 3810 kg per 5,8 metri di lunghezza e 3 di larghezza, che aveva lo scopo di incrementare la durata dei voli, di perfezionare la tecnica dell'aggancio spaziale, l'addestramento degli astronauti nell'attività extraveicolare e le tecniche di rientro. La navicella era costituita da tre parti, ed all'interno trovavano posto gli strumenti elettronici per il controllo di volo che venivano coadiuvati da un sistema radar in grado di misurare la distanza e l'inclinazione dei veicoli durante le operazioni di aggancio. (foto JSC-NASA)

Skylab

Skylab Primo esempio di stazione spaziale, è stata lanciata il 14 Maggio 1973 da Cape Canaveral in Florida, ed era costituita da una struttura di 91 tonnellate, per una altezza di 36 metri ed un diametro di 6,7, realizzata utilizzando le scorte di materiale del progetto Apollo, in particolare il modulo abitativo, che derivava infatti dal terzo stadio del vettore Saturn V. Era inoltre equipaggiata con pannelli solari, capaci di fornire un'alimentazione elettrica di 7,2 kw, con un prototipo di telescopio spaziale e con il modulo di aggancio per la capsula Apollo, tramite la quale gli equipaggi compivano il viaggio di A/R dalla Terra. A bordo sono stati compiuti diversi esperimenti, fra i quali quello della presenza di 2 ragni battezzati Anita ed Arabella. Dopo la terza missione venne riportata ad un'altezza minore, da dove precipitò distruggendosi nell'atmosfera terrestre. (foto Science.NASA)

Apollo - Soyuz

Apollo - Soyuz Primo esempio di cooperazione spaziale fra USA ed URSS, la missione Apollo-Soyuz comprendeva un aggancio fra le due navicelle, delle quali quella americana era derivata dal programma Apollo ed integrata dei sistemi di attracco. Quella sovietica pesava invece circa 6 tonnellate per una lunghezza di 7,5 metri ed un'altezza di 2,7. I due veicoli spaziali vennero lanciati il 15 Luglio 1975, rispettivamente da Cape Canaveral e da Bajkonur, a distanza di sei ore l'uno dall'altro. L'aggancio avvenne regolarmente, e quindi i due equipaggi diedero il via a degli esperimenti comuni dopo i quali iniziarono le operazioni di rientro. (foto JSC-NASA)

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